domenica 31 marzo 2013

Auguri di buona Pasqua a tutti!!

Auguro a tutti una Pasqua serena, e la auguro anche a questo piccolo amico.
Facciamo la nostra parte affinché la barbara uccisione di queste tenere creature non sia più un simbolo di festa.


I migliori auguri a tutti voi :)

Fonte foto; http://www.greenme.it

Se ti è piaciuto, leggi anche Un augurio per l'anno nuovo!

mercoledì 27 marzo 2013

Green Music # 1




Oggi c'è una novità per voi, cari followers, perchè inauguro questa nuova rubrica in collaborazione con Mirial del blog Sogni di una notte di Luna piena, mia cara amica e gemella di blog con cui avevo già collaborato in passato, ricordate?
L'idea è nata unendo le nostre passioni comuni, come l'amore per la musica e per la natura. Abbiamo scelto di aprire questa nuova rubrica, chiamata Green Music, perchè riteniamo che la musica abbia un grande potere comunicativo, e possa trasmettere all'ascoltatore oltre che emozioni anche messaggi importanti.
In questo spazio vi proporremo canzoni che si sono distinte per il proprio impegno nella difesa dell'ambiente, ma anche canzoni che parlino del rapporto uomo-natura in generale. La rubrica non avrà cadenza fissa, ma occasionale. 
Vogliamo cominciare?

Per la prima puntata abbiamo pensato di suggerirvi una canzone che senz'altro conoscerete già, ma intendiamo rinfrescarvi la memoria... Ecco "Il ragazzo della via Gluck" di Adriano Celentano:




 Pensiero di Enrico:
Sebbene sia stata scritta circa 50 anni fa, questa canzone ha dimostrato una lungimiranza incredibile; già allora Celentano è stato in grado di portare sotto l'occhio di tutti il lato negativo del boom edilizio di quegli anni.
Se è vero che l'industria del cemento è stata per anni il motore trainante della nostra economia, è anche vero che ha portato alla distruzione dell'ambiente rurale e di grandi aree verdi, come ci narra anche il cantante in questo brano.
Questa canzone è di forte attualità ancora ai nostri giorni; il nostro è un paese martoriato da mostri ecologici e costruzioni abusive, che cancellano parchi naturali e deturpano irrimediabilmente il paesaggio. Ci siamo ridotti a vivere in un mondo grigio, dove non lasciamo spazio alla natura e dove le poche zone verdi delle nostre città sono trascurate e spesso inquinate.
Celentano ci racconta di un mondo lontano, di un ambiente rurale ormai lontano dalla nostra vita, ma al quale siamo debitori anche ai giorni nostri. E’ la natura che ci dà il cibo e le materie prime indispensabili per la nostra vita, e la stiamo sfruttando oltre misura. Occorrerebbe un ripensamento generale sul concetto di sviluppo urbano, oltre che una diminuzione di consumo di suolo.
Avremmo dovuto dare più importanza alle parole della canzone, quando essa ebbe successo...

Pensiero di Mirial:

Questa canzone ha per me un valore affettivo in un certo senso, perchè mi era stata insegnata alle elementari dalla maestra di musica. Ero bambina è vero, ma non ho mai dimenticato il messaggio di questa canzone, che già allora ritenevo importante e che quasi mi commuoveva (sono sempre stata molto sensibile, fin da bambina, ai problemi della Terra). 
Concordo in pieno con Enrico: è una canzone che si dimostra sempre attuale e che sa ancora toccare le corde giuste, in un momento come questo in cui la Natura non è più rispettata, ma deturpata, in cui non si fa altro che costruire, spesso abusivamente, senza curarsi del respiro affannato della terra su cui poggiamo i piedi ogni giorno. 
I luoghi in cui viviamo cambiano in brevissimo tempo e quasi non abbiamo tempo di accorgercene, di metabolizzare questo cambiamento che spesso e volentieri ha un impatto ambientale notevole. Un esempio? Nella mia città esiste una zona, in periferia, che potrebbe considerarsi più "verde" rispetto al centro della città. Credevo fosse sempre stata così quella zona, in cui tra l'altro sono nata e cresciuta. Eppure solo un mese fa questa cosa mi è stata smentita dai miei nonni e dai miei genitori, che mi hanno raccontato di come, in quella zona, prima che io nascessi esisteva solo la natura: niente palazzi, niente bungalow, niente hotel nè passeggiata mare nè spiagge curate. Seppure quella zona sia rimasta più a contatto con la natura di tante altre della mia città, mi ha sconcertato immaginare come dovesse apparire un tempo quella zona in cui i miei genitori giocavano a palla da giovani e come i loro ricordi siano stati spazzati via dalle ruspe per far spazio a palazzi e cemento.

Per concludere, vi lascio il testo della canzone: 

Questa è la storia
di uno di noi,
anche lui nato per caso in via Gluck
in una casa, fuori città,
gente tranquilla, che lavorava.
Là dove c'era l'erba ora c'è una città
e quella casa in mezzo al verde ormai
dove sarà?

Questo ragazzo della via Gluck
si divertiva a giocare con me,
ma un giorno disse
vado in città
e lo diceva mentre piangeva
io gli domando
"amico, non sei contento?
Vai finalmente a stare in città
la troverai le cose che non hai avuto qui
potrai lavarti in casa senza andar 
giù nel cortile!

Mio caro amico -disse- 
qui sono nato
in questa strada ora lascio il mio cuore.
Ma come fai a non capire,
è una fortuna per voi che restate
a piedi nudi a giocare nei prati
mentre la in centro respiro il cemento.
Ma verrà un giorno che ritornerò ancora qui
e sentirò l'amico treno che fischia così
"wa!wa!"

Passano gli anni,
ma otto sono lunghi
però quel ragazzo ne ha fatta di strada
ma non si scorda la sua prima casa
ora coi soldi lui può comperarla
torna e non trova gli amici che aveva
solo case su case,
catrame e cemento!

La dove c'era l'erba ora c'è una città!
e quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà?

ehi ehi 
lalalala

Eh no, non so perchè,
continuano a costruire le case
e non lasciano l'erba
non lasciano l'erba
non lasciano l'erba

Eh no se andiamo avanti così
chissà come si farà! chissà....


Se vi va, lasciate qui sotto le vostre impressioni, emozioni e i vostri  pensieri per condividerli con noi =)



lunedì 25 marzo 2013

Un altro simpatico premio!

Salve a tutti, cari followers!
Oggi vi ringrazio tutti di cuore per seguirmi sempre e per lasciarmi così tanti commenti a cui sono sempre contento di rispondere!
Un particolare ringraziamento va al simpatico Enrico zio del blog Amici in allegria, che mi ha dedicato questo premio;
Il premio dice di dover dire 7 cose su di me:  allora, cosa posso dirvi? Forse sarà meglio confidare qualcosa, l'ho fatto raramente su questo blog.

Sono un ragazzo di 18 anni, 19 tra una settimana, ho molti interessi e ho una curiosità che mi spinge ad informarmi. Amo leggere, ascoltare la musica e soprattutto, amo la natura.
In molte cose sono l'esatto opposto della conformità moderna.
Ora desidero passare questo premio ai seguenti blog;

Il sogno di Beatrice di Beatrice Portinari
Le Jene son tornate delle Jene
Le Chat Noir

Ciao a tutti, a presto :)

giovedì 21 marzo 2013

Troppi cervi, o troppi interessi?

Buongiorno a tutti! Oggi volevo condividere una mia riflessione riguardo ad un articolo che ho letto sul quotidiano francese Le Monde di ieri.

L'argomento trattato era l'eccessiva proliferazione di cervidi (cervi, ma anche daini, ecc...) nei boschi e nelle campagne dell'Inghilterra.
L'articolo illustrava attentamente come in alcune zone non crescesse più l'erba a causa della loro presenza sproporzionata, spiegando che l'assenza di predatori e altre condizioni favorevoli hanno prodotto un popolamento disastroso per l'ecosistema, alterando gli equilibri naturali.
Alcune guardie forestali inglesi intervistate dai giornalisti spiegavano che il bosco di Bradfield, ad esempio, era ormai privo di insetti e di uccelli a causa dell'azione diserbante effettuata dai cervi.
Un altro problema che le guardie forestali hanno lamentato sarebbe che i cervi rovinano la corteccia dei pini, strofinandovi la loro dentatura, e causando una forte riduzione del prezzo di mercato di questi alberi.
La soluzione trovata, ma per ora fortunatamente ancora inattuata, sarebbe un abbattimento massiccio di tali animali; citando l'articolo, dovrebbe essere soppresso circa il 60% della popolazione di cervidi della zona, per arrivare a livelli accettabili.

A mio giudizio, tale rimedio è inaccettabile e assurdo, oltre che crudele. Se il problema è quello dell'assenza di predatori, allora la soluzione sarebbe semplice; basterebbe reintrodurre in quella zona lupi e orsi, in modo essi ristabiliscano il normale ciclo della vita e una corretta biodiversità.
Un'ulteriore alternativa sarebbe quella di spostare alcuni esemplari in altri parchi naturali europei, dove andrebbe effettuato un accurato ripopolamento di cervi e daini.
Inoltre, tale massacro sarebbe un provvedimento inefficace, poichè, data la rapidità del moltiplicarsi di questi animali, nel giro di qualche anno si riproporrebbe il problema, e non ci sarebbero vantaggi per l'ecosistema.

Probabilmente, come sempre in questi casi, le vere ragioni di tale crudeltà sarebbero di matrice economica: qualche anno fa, dopo l'abbattimento di centinaia di esemplari, la loro carne è stata venduta in tutta Europa.
In ogni caso, per ora, sono proprio ragioni di soldi a bloccare questo intervento; al momento, per fortuna, manca il denaro per finanziare i cacciatori.
Trovo vergognoso che le vite di questi splendidi animali vengano decise in base a sporchi interessi finanziari.



Se ti è piaciuto, leggi anche Un simpatico incontro pomeridiano oppure Piccole sorprese della Natura

sabato 16 marzo 2013

L'affetto degli animali

Buongiorno a tutti! Per prima cosa mi volevo scusare per il poco tempo dedicato al blog nell'ultimo periodo; per impegni scolastici sono stato lontano da casa per una settimana, e di conseguenza non ho avuto modo di occuparmene. In ogni caso ho risposto ai vostri commenti, e vi ringrazio di cuore per le vostre visite in questo periodo.

Oggi volevo raccontarvi una piccola storiella, ma prima c'è una piccola premessa; non ho mai avuto animali domestici, sebbene ami molto cani, gatti e affini, ma siccome vivo in condominio i miei genitori hanno sempre preferito risparmiargli la sofferenza di vivere in un posto senza adeguati spazi per i loro giochi.
Non sono di conseguenza la persona ideale per parlare di storie di affetto di animali; rischierei di parlarne da estraneo, o senza comprendere a pieno la grandezza dei nostri amici a 4 zampe.
In ogni caso, oggi vi voglio raccontare una storia di affetto tra animali molto particolare, che ho osservato in prima persona e che non ha potuto lasciarmi indifferente.

Passo ogni giorno da centro del paese e mi capita spesso di osservare delle tortore che svolazzano tra gli alberi e le case.
Spesso mi è capitato di osservare, che 2 di esse, sono sempre insieme. Non si allontanano mai, anche quando volano si seguono. Se una si alza in volo, l'altra la segue subito. E così in tutto.
E un giorno, verso l'ora del tramonto, mi son ritrovato davanti a questa scena;


Quelle 2 tortore se ne stavano placide vicine vicine, per trascorrere la nottata. E così anche le sere seguenti.
Una volta invece, passando di li, ho visto su quel ramo solo una di esse. Ma subito, ecco che l'altra, volando di ramo in ramo, l'ha raggiunta.

E' una storia molto semplice, me ne rendo conto. Ma dovremmo ricordarci più spesso la sensibilità degli animali, l'affetto che provano per i loro simili, la loro intelligenza. Troppo spesso sono considerati come oggetti, sono maltrattati e si dimenticano alcune caratteristiche che dimostrano come essi siano molto più simili all'uomo di quanto si creda.

Se ti è piaciuto, vedi anche L'ultima carezza dell'elefantino oppure Che futuro per gli animali?

giovedì 7 marzo 2013

Letture Verdi (9) - Il canto degli Alberi - Maria Cornelia Giordani

Buongiorno a tutti!
Oggi volevo condividere con voi qualche pensiero riguardo a un libro che ho letto da poco, e che spero possa interessarvi; si tratta di "Il canto degli Alberi" di Maria Cornelia Giordani.

Casa editrice: Eifis

E' un manuale di fitoterapia energetica, ossia un libro che illustra un metodo alternativo di curare alcuni disturbi del nostro corpo e del nostro spirito, un nuovo modo per sconfiggere le malattie utilizzando le energie positive delle piante.
Entrando in sintonia con la natura, l'autrice ha saputo conoscere e man mano apprezzare le caratteristiche di ogni albero, e come la presenza delle piante influenza l'animo dell'uomo. Se ci si sofferma a pensare, in presenza di ogni specie vegetale nascono in noi sensazioni ed emozioni differenti, e possono aiutarci in situazioni di difficoltà o di sconforto. Gli alberi ci parlano, siamo noi che non siamo in grado di ascoltare la loro voce. Si, perchè loro non usano il linguaggio degli uomini, ma parlano una lingua più profonda e che è uguale in ogni continente. Bisogna essere umili e semplici per accorgersi di ciò che ci trasmettono.

"L'uomo che desidera una vita più serena ha bisogno di scambi armoniosi con le varie energie che popolano questa terra, cominciando dai suoi simili, ma, altrettanto importanti sono gli animali, i vegetali, i minerali. Noi stiamo già da tempo alterando questo equilibrio e abbiamo bisogno di reimparare ad amare e rispettare la nostra Terra, solo così potrà avere un futuro, e noi con lei."

Il contatto con la natura ci aiuta a raggiungere equilibrio e serenità, oltre che a offrirci semplici rimedi per sconfiggere indisposizioni e malanni del nostro organismo.
L'autrice è riuscita ad ideare un metodo di cura basato sulle energie che gli alberi trasmettono, immagazzinandole tramite acqua o olio in un modo semplice e senza conseguenze per le piante in questione.
Sebbene inizialmente fosse scettica sui risultati delle sue idee, ha incominciato a fare qualche "esperimento" e i risultati sono arrivati. Il libro riporta molte testimonianze di persone guarite dalle energie delle piante, oltre ad illustrare  nel dettaglio come mettere in pratica questo metodo.
M.C. Giordani ha senz'altro passato moltissimo tempo nella conoscenza della natura; le sue descrizioni degli alberi sono precise e approfondite, e testimoni di un grande interesse e una forte capacità di non fermarsi all'apparenza.
Consiglio a tutti la lettura di questo semplice manuale, scorrevole e affascinante, e che offre inoltre fotografie stupende delle piante di cui l'autrice si è occupata. Verso la fine ci sono inoltre semplici schede inserite dall'autrice per facilitare l'uso del libro in caso di necessità.

Voto; 4 su 5

lunedì 4 marzo 2013

La saggezza degli indiani d'America

Sono sempre più affascinato da questa cultura stupenda, che purtroppo l'avidità occidentale ha cancellato e distrutto. Vi offro qualche spunto per condividere con voi la grandezza di questo popolo così semplice ma così  saggio.

"La natura era Dio, la Vita. Gloria della nostra gente vivere col vento, i ruscelli e il caldo sole. Al sicuro eravamo con tutto ciò che vive e che pensavamo eterno. Ignorata la paura come belva da lungo tempo morta. Nostri rifugi il cielo e la terra verdeggiante, Oceani senza confine all'animo nostro indagatore. Popolo di terra, in una ricca terra vagabondi, a cercar rifugio e cibo, a cercar vita, rispettosi finanche dei ciottoli per la via. Ricco era allora il mondo, più ricco il nostro cuore."
Simangan, Numipu (Nez Percè)


"La grande Madre Terra, gli alberi e tutta la natura sono testimoni dei nostri pensieri e delle nostre azioni."
Winnebago

"Sapete che gli alberi parlano? Essi lo fanno! Parlano tra di loro e vi parleranno solo se voi li ascoltate. Il guaio dei bianchi è che loro non ascoltano! E così non hanno mai ascoltato gli indiani come non ascoltano altre voci della natura. Ma vi assicuro, gli alberi mi hanno insegnato molto: sul tempo, sugli animali, sul Grande Spirito!"
Tatanga Mani Assiniboine

"Voglio che tutti sappiano che non ho intenzione di vendere nessuna parte della mia terra, ne di avere uomini bianchi che tagliano i boschi lungo il fiume, specialmente le querce. Sono particolarmente affezionato ai piccoli boschi di querce. Amo guardarli e sento reverenza per essi, perchè resistono alle tempeste invernali e al caldo estivo e, a nostra differenza, sembrano prosperare e fiorire durante queste stagioni."
Toro Seduto (Sioux)