giovedì 11 ottobre 2012

Un albero, un ecosistema

Ciò che condivido con voi in questo momento è una riflessione di questi giorni, che mi è nata mentre studiavo vicino alla finestra della mia stanza: sotto casa mia c'è un piccolo campo, oramai non più curato e diventato spontaneo, con un albero sul lato sud.
In altre parole, è una piccola zona franca, libera dal cemento che la circonda. 
Ed è proprio quell'albero che mi ha fatto nascere i pensieri che ora riporto.
Mi ha stupito osservare il numero incredibile di uccelli che vagano intorno quell'albero isolato, e che lo hanno adottato come casa con i loro nidi.
Sono davvero tantissimi e osservandoli mentre si spostano di ramo in ramo, ho pensato come quell'albero, che ho davanti alla finestra fin dall'infanzia, sia la casa di tantissimi esseri viventi; non solo i passeri e qualche bellissima gazza, ma anche tutti gli insetti, i ragni e quelle piccole vite che portano avanti il bellissimo ciclo della Natura.
E quegli insetti, da quell'albero e da ciò che cresce intorno alle sue radici traggono  nutrimento, diventando fonte di nutrimento per i volatili di cui ho parlato prima, che a loro volta sono cibo per altri animali, e così via, fino a che anche il predatore muore e torna alla Terra, da dove è nato, e diventa fonte di sostentamento per le piante, tra cui anche l'albero da cui siam partiti.
Questo è il ciclo della Natura; tutto è perfetto, in esso. Tutto in esso ha il suo ruolo specifico ed è indispensabile, non può mancare un anello di questa catena senza che crolli il tutto.

E' sorprendente come da un semplice albero possa nascere tutto ciò, nonostante sia circondato dal cemento da ogni parte, e come esso sia riuscito a creare, nel bel mezzo di un centro urbano, un piccolo ecosistema.

Dovremmo preservarli, ma fino ad oggi siamo stati solo in grado di abbatterli, e distruggere così tutte le vite che grazie agli alberi vivono. Stiamo perdendo il nostro patrimonio ecologico senza curarcene neppure. E per cosa poi?
Lascio a voi la risposta.

Se ti è piaciuto, possono interessarti anche i seguenti post Letture verdi (6) ; Che futuro per gli animali? ; C'era una volta la foresta

4 commenti:

  1. Come sempre, hai ragione. Ho avuto anche io i tuoi stessi pensieri qualche tempo fa, e continuo ad averli. Sono contenta che ci sia qualcuno che abbia ancora a cuore queste "piccole" cose, cose che però rendono molto grande chi le pensa ;)
    Ma questo ormai lo sai già, continuo a dirtelo =P

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  2. Grazie Mirial! sono contento che anche sta volta condividiamo le stesse idee! E' vero, spesso abbiamo troppi pensieri per la testa per riuscire a cogliere queste piccole meraviglie che la Natura quotidianamente ci offre.
    Ma è bellissimo come essa non smetta mai di stupire!
    Grazie mille per aver commentato, mi fa sempre piacere confrontarmi con te = )

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  3. Io vivo a Roma e purtroppo sempre più spesso il Comune ordina di abbattare intere file di alberi, e lo fanno anche nei periodi della nidificazione, in cui sarebbe vietato. La scusa è sempre la stessa, dicono che si tratta di alberi pericolanti o malati, ma non è vero, e se lo è, si tratta di casi singoli (può essere un singolo albero, ma non quelli di tutto un viale lunghissimo). Poi, qualche tempo dopo, vedi che il motivo era la costruzione di un parcheggio o altre cose del genere. Abbattono alberi per cementificare, per costruire. Spesso solo perché dietro ci sono storiacce di appalti, di mazzette, per far lavorare questa o quella ditta, per spendere e spandere denaro pubblico insomma.
    Vicino casa mia hanno abbattuto anche molte siepi fiorite, con la solita scusa che erano pericolanti. Una siepe??? Ma che scherziamo?
    Io ogni volta piango e mi dispero pensando a quanti insetti e uccelli o nidi vadano distrutti. Chiamo i vigili, la Lipu, ma niente, ti rispondono che stanno eseguendo il tal ordine ecc. ecc..
    Che tristezza.

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  4. E' sempre la solita schifezza.
    Per anni l'edilizia è stata il motore dell'economia, ma ora non è più così; oramai il paese è cementificato da Nord a Sud, comprese zone che nell'immaginario comune sono ricche di alberi (ad esempio, la pianura padana è un'enorme colata di cemento). Ora quel settore è in crisi, e non è un caso; si è costruito troppo, distruggendo come detto il nostro paese. Questo politici e industrie si ostinano a non capirlo, continuando a cancellare quel poco di Natura che ci resta, per sporchi interessi personali.
    Con questa logica, dove si andrà a finire?
    Grazie per aver commentato, la tua testimonianza integra benissimo il contenuto dell'articolo = )

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